Agricoltura sociale, in Puglia oltre 6 milioni di euro per progetti che coinvolgono persone con disturbi dello spettro autistico

Il lavoro come strumento di inclusione, l’impresa come parte organica di un processo sociale, l’agricoltura come primo terreno fertile che possa ospitare esperienze che diano il via al cambio culturale. Il talk dal titolo “Coltiviamo agricoltura social” promosso da Op Agritalia, organizzazione di produttori di uva da tavola con sede a Barletta, ha ospitato il presidente dell’organizzazione di produttori, Michele Laporta; l’assessore al Welfare della Regione Puglia, Rosa Barone; la presidente della Fondazione Tatò Paride, Francesca Tatò; la presidente di WorkAut, Stefania Grimaldi; il dirigente scolastico dell’istituto “De Nittis” di Barletta, Antonio Diviccaro.
«Non possiamo delegare solo al privato o alle associazioni un interesse su questo tema, le istituzioni devono essere protagoniste del cambio culturale necessario, abbiamo chiesto al Ministero che i fondi che oggi rappresentano solo input per progetti limitati nel tempo, diventino strutturali» ha detto l’assessore Barone. A fine 2022 la Giunta regionale ha stanziato 6milioni e 630mila euro per interventi con persone con disturbi dello spettro autistico. «Iniziare progetti con il privato è più semplice, gli imprenditori sono più smart, sono ricettivi e pronti ad intervenire rispetto ai tempi della burocrazia», dice Stefania Grimaldi, presidente di WorkAut. «Ci siamo proiettati con i nostri progetti verso l’agricoltura per una vocazione territoriale ma soprattutto perché abbiamo incontrato i valori di un’impresa come Op che sono al nostro passo, l’attenzione all’inclusione, all’ecologia, alla sostenibilità».
Op Agritalia è da sempre attenta al sociale, pronta a collaborare con enti o associazioni del territorio per permettere a ragazzi, uomini e donne di ritrovare dignità nel mondo del lavoro. «Cinque anni fa abbiamo avviato il progetto Primo Passo con la Caritas diocesana e AltroMercato, in cinque anni sono stati coinvolti oltre 30 ragazzi e qualcuno lavora tutt’oggi con noi» dice Michele Laporta. «Con WorkAut abbiamo avviato una collaborazione poco prima della pandemia, siamo partiti con la distribuzione di piantine di Aloe confezionate dai ragazzi». La presidente di WorkAut parla di piccolo miracolo per quanto avvenuto grazie a questo progetto, per la capacità di coinvolgimento di tutti i ragazzi. «La Regione è molto sensibile al tema, con l’assessore Leo, con l’assessorato alla Formazione stiamo mettendo in atto un piano che possa modificare il modo di intendere il lavoro e per permettere a persone con disabilità un futuro più certo, creando le basi per progetti curati sulle caratteristiche di ognuno. Saremo pronti a dare una mano per l’avvio degli stessi, dovranno reggersi poi da soli ma è ovviamente importante creare le basi per un aiuto iniziale» conclude l’assessore Barone.